PRIMA CONFESSIONE
UN ABBRACCIO DI GIOIA
Abbiamo accompagniamo i nostri ragazzi al Sacramento della Riconciliazione. Una celebrazione un po’ lunga… preferisco definirla “distesa”, vissuta davvero con un desiderio di fondo: ricevere il dono di Dio, il Suo perdono. Grazie a voi genitori per la pazienza… grazie ragazzi per la vostra gioia… il tremolio del foglio quando avete dovuto “leggere” i vostri peccati davanti al Sacerdote, al volto preoccupato e i nervi un po’ tesi per non sapere come sarebbe andata a finire, il vostro sorriso nuovamente dipinto sul volto quando avete ricevuto l’assoluzione sacramentale, il vostro procedere (anche in chiesa) correndo e mai camminando (qualche volta si può perchè esprime la gioia)… grazie ai catechisti che hanno consegnato alla comunità la loro disponibilità a rendere testimonianza al Vangelo della misericordia, conciliando i propri tempi con i tempi della testimonianza…
I peccati sono stati bruciati. Ora è il tempo del ringraziamento. Se qualcuno vuole consegnare un messaggio per dire il suo “grazie”, per raccontare la sua “esperienza interiore” (quello che si può comunicare, ovviamente), lo può fare scrivendo qui (https://www.parrocchiadirosate.it/contatti/). Ogni racconto verrà poi “regalato” alla comunità intera per la preparazione al Natale: è la gioia dell’incontro.
Ci auguriamo tutti e a tutti un buon cammino di gioia (dV)
Ricordiamo che “confessarsi” significa:
1) CONFESSIONE DI LODE (GRAZIE): riconoscere l’amore di Dio e dichiarare la propria fiducia: “Mi fido di te, Signore. Credo e sono certo che la tua umanità è corrispondente alla mia e, vivendo come hai vissuto tu, vivo da figlio e realizzo la mia vita”.
2) CONFESSIONE DELLA VITA (PERDONAMI): essere consapevole delle scelte e delle decisioni che mi hanno portato lontano dal Signore e che non mi hanno fatto vivere secondo quella Parola alla quale, con fiducia, ho dichiarato “Si, Signore, mi fido!”.
3) CONFESSIONE DELLA FEDE (IO CREDO): individuare delle “correzioni di rotta” per la propria vita. E’ la questione della “penitenza” legata al Sacramento, solitamente qualche preghiera da recitare dopo la confessione. Ma la vera penitenza non la da il Sacerdote: essa va individuata dalla vita. Sarà la preghiera per chi scopre di non viverla come scelta quotidiana; sarà la carità per chi scopre di vivere con egoismo; sarà l’accoglienza per chi avverte la fatica di accogliere gli altri… E ciascuno, quindi, deve trovare la sua, quella che lo aiuterà a vincere il peccato, quella che lo sorreggerà nelle scelte difficili e lo aiuterà a rimanere nell’amore anche quando l’attrazione fatale di ciò che non risiede nell’amore di Dio tenteranno di riportarlo fuori rotta.
Pubblicato il 1 Dicembre 2019