NATALE 2020

NATALE 2020

Ciao. Un semplice ed affettuoso saluto: ciao.

Benvenuta, benvenuto a questa celebrazione che fa memoria di un evento accaduto tanto tempo fa: Dio si è fatto carne è ha posto la sua tenda in mezzo a noi. La luce splende nelle tenebre e illumina anche te.

Dunque benvenuto

  • benvenuto a te che coroni il tempo di avvento, vissuto intensamente con la preghiera e l’attesa, in questa celebrazione… anche a te che fai fatica a vivere la fede, e magari la celebri solo a Natale o a Pasqua… sii assolutamente benvenuto oggi
  • benvenuto a te che hai celebrato il sacramento dell’amore di Dio nella riconciliazione… anche a te che non sei riuscito a vivere il sacramento della confessione perché non hai avuto tempo, perché sei a disagio nel consegnare il tuo cuore… anche tu, sii questa sera benvenuto
  • benvenuto a te che con profonda speranza ti sei affidato a Dio nei momenti più tenebrosi, più oscuri di questo tempo (ma non solo)… anche a te che ti lasci catturare il cuore dal timore e dallo sconforto… sii anche tu benvenuto a questa mensa
  • benvenuto a te, che in questo tempo “sei stato al tuo posto” con fedeltà e coraggio, continuando a fare quello che hai sempre fatto, anzi, dedicando tempo ed energie nel servizio volontario… a te che non hai potuto donare il tuo tempo perché occupato ad attraversare e gestire le tue preoccupazioni… sii benvenuto
  • benvenuto: a te che hai lavorato con continuità… anche tu che sei stato toccato dalla povertà, che hai dovuto sperimentare con dignità le richieste di aiuto nei tuoi bisogni primari… assolutamente, sentiti questa sera il benvenuto
  • benvenuto a te che sei stato quasi risparmiato dal contagio… con profondo affetto do il benvenuto soprattutto a te che hai sperimentato il lutto, la perdita degli affetti più cari… davvero, benvenuto a questa Messa

Benvenuti tutti.

Guardiamoci negli occhi, noi che siamo qui oggi a celebrare questo Natale. Si dice un Natale che non dimenticheremo…. Ma che cosa non dobbiamo dimenticare? Non dobbiamo, anzi, non possiamo dimenticare l’Incarnazione di Dio. “Dio si è fatto uomo… è ha posto la sua dimora fra noi”. E’ un evento, è storia, non è fantasia.

Noi che siamo qui, qualunque sia la nostra vita personale, ci crediamo! Per questo siamo qui! Noi, i benvenuti dal Signore, ci affidiamo all’evento che accade ogni giorno nella nella comunità dei credenti, in questa comunità visibile, la comunità dei benvenuti.

“Venne nel mondo la luce… le tenebre non l’hanno accolta… la luce splende (comunque) nelle tenebre… Dio si è fatto carne…”, questa carne, in questo mondo, in questa umanità… Questa parola che ascoltiamo ogni anno la notte di Natale deve diventare esperienza concreta nel nostro vivere quotidiano, anche in tempo di pandemia. E’ difficile ma possibile, perché siamo testimoni viventi dell’amore di Dio per l’umanità.

Coloro che credono cioè si fidano e si affidano a questo annuncio non possono tacere la speranza. 

L’emergenza spirituale che attanaglia il cuore non è rappresentata dalle chiese a numero limitato, dalla sospensione degli incontri “in presenza”, dagli oratori chiusi… si riapriranno le chiese e gli oratori, si riprenderà il cammino di iniziazione alla fede… 

Ma coloro che credono in Gesù avranno in futuro – che è già adesso – l’alto compito di rendere manifesta la sua incarnazione attraverso quella forma di prossimità sociale e spirituale che l’esperienza millenaria della chiesa ci ha insegnato: la relazione faccia-a-faccia che è ascolto e dialogo. E quesa relazione non passerà più solo o principalmente dalle grandi strutture o dalle grandi manifestazioni ecclesiali – GMG? – ma dalle coscienze personali. 

Benvenuto a te, dunque. Guardiamoci negli occhi, anche se non ci conosciamo, anche se non siamo amici. Voglio comunicarti la speranza che questo uomo, Gesù, ci ha consegnato. La tua vita, ogni vita, è preziosa e amata da Dio. Per questo crediamo, per questo celebriamo, per questo viviamo. 

Pubblicato il 26 Dicembre 2020