FESTE E RICORRENZE LITURGICHE
Nei mesi di ottobre e novembre ci incontriamo con alcune importanti feste liturgiche. Sono eventi spirituali, rituali, di preghiera, che voglio aiutarci a mantenere viva la memoria (a questo servono anche i riti) che Dio è per noi. Le vogliamo sottolineare.
DOMENICA 18 OTTOBRE: festa della dedicazione del Duomo di Milano
E’ la festa che ci connette con la “chiesa madre”, la Diocesi e il suo Vescovo, Mons. Mario Delpini. Non siamo isolati, nè credenti solitari. E’ un popolo che cammina nella chiesa, che ha questa straordinaria memoria consegnataci dal Vescovo Ambrogio (da cui diocesi “ambrosiana”), una memoria che ancora oggi è viva ed efficace. Celebriamo dunque la comunione con il Vescovo e con tutti i fedeli della Diocesi, grati di appartenere a questa chiesa
DOMENICA 25 OTTOBRE: festa del mandato missionario
Nel mondo siamo poco meno di 8 miliardi. Ciascuno vive secondo le proprie convinzioni religiose e nulla e nessuno può violare questa sacralità determinata dalla libertà personale. Perchè allora la missione? Perchè girare il mondo a consegnare il Vangelo? Belle domande. La risposta è semplicissima: perchè la missione “ad gentes”, nel mondo, si compie solo in forza dell’annuncio non della prevaricazione della libertà altrui. Se incontri una cosa bella, se fai esperienza della gioia, se ti scopri parte di un progetto universale di eternità, non sai trattenere la notizia, non sai stare in silenzio. Lo vorresti dire a tutti! Ecco: questa è la missione verso popoli lontani. In fondo, è grazie alla missione di Paolo apostolo e ai suoi viaggi missionari che abbiamo conosciuto il Vangelo di Gesù.
SABATO 31 OTTOBRE: festa di tutti i Santi (ricorrenza liturgica) – DOMENICA 1 NOVEMBRE
Quest’anno il 1° novembre cade nel giorno di domenica. Per la liturgia ambrosiana, la domenica prevale su altre feste, seppure importanti, perchè è il “Giorno del Signore” ed esso va celebrato al di sopra di ogni altra ricorrenza. Per questo la festa liturgica è il sabato. La festa dei Santi ci ricorda il destino comune dell’umanità: “Siate santi come io sono santo”, dice il Signore. Dunque il nostro destino (dal verbo “destinare”, consegnare un progetto, una meta, uno scopo, una direzione) è la natura stessa di Dio, la Santità. E per giungere a questa meta cosa ci vuole? Niente di più semplice: la vita. Giorno dopo giorno vissuto con questa profonda intenzione: assomigliare sempre più a Gesù. Don Bosco l’aveva capita subito: allegria, preghiera, doveri quotidiani.
LUNEDI’ 2 NOVEMBRE: commemorazione dei defunti
Questo giorno non ricorda la morte – diciamolo ad alta voce – ma la vita. Certo, ricordiamo le persone che amiamo e non ci sono più. Ma questo fa parte della vita. Ricordiamo chi ci ha lasciato ed è morto per le più diverse circostanze. Ma questo fa parte della vita. Noi celebriamo la vita di coloro che prima di noi hanno attraversato il tempo dell’esistenza. Andiamo al cimitero ma portiamo nel cuore e davanti agli occhi, sempre, la vita di queste persone per le quali preghiamo in questo giorno: “Ti ricordi quel giorno… Guarda cosa faceva insieme a noi… Ecco questo è il luogo dove andavamo spesso…”. E questa è vita, non morte. Vita passata ma racchiusa nell’eternità di Dio quindi anch’essa eterna.
DOMENICA 8 NOVEMBRE: nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo
Mah… Re dell’universo. Proprio lui che quando la folla voleva farlo Re, dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, si ritirò tutto solo per evitare questa … sofferenza. Già: la sofferenza d’essere Re e di regnare alla maniera umana. In effetti una corona da Re l’ha ottenuta: di spine. Anche su un trono si è seduto: la croce. E ha avuto dei sudditi che si sono inginocchiato con lui nel Getzemani: dormivano! Ma che razza di impero vuole costruire con un siffatto metodo? Il regno di Dio, quello che considera ogni uomo e ogni donna fratello, quello che ha come “magna charta” la dignità di ciascuna persona, quello che fa dell’amore la sua principale legge. “Fratelli tutti”: ecco di chi è Re, Gesù di Nazaret. Di tutti. L’universo (dunque anche gli extraterrestri, che abitano qualche sperduto e nascosto pianeta).
DOMENICA 15 NOVEMBRE: capodanno liturgico, Avvento
A differenza del capodanno solare non ha mai una data precisa. A differenza della tradizione dell’ultimo dell’anno, non si mangia il cotechino e lenticchie il giorno della vigilia… E’ l’inizio dell’anno liturgico: avvento. Daccapo riprendiamo in mano la storia della salvezza e ripetiamo, celebriamo, preghiamo, viviamo il miracolo di Dio per l’uomo. E’ sempre la stessa… ma anche l’anno solare è sempre lo stesso, anche le stagioni sono sempre le stesse, anche i mesi sono sempre gli stessi… perchè ci fa problema se la fede “è sempre la stessa”? E’ una grazia se il cammino della fede, racchiuso nell’anno liturgico, non cambia mai: vuol dire che siamo sulla buona strada e soprattutto non dobbiamo sforzarci di imparare qualcosa a livello dell’intelligenza. Tutto si ripete: per insegnarci a vivere. Dio atteso. Dio incarnato. Dio in croce. Dio morto. Dio risorto.
O Dio nostro Padre, nello scorrere del tempo tu sei fedele e, ad ogni ritorno, sempre ci manifesti l’amore appassionato per l’umanità. Nella tua umanità, nel tuo soffrire e morire, ci dici che è possibile risorgere nell’atto stesso del dono della vita. Questa è l’alternativa: vivere per niente o morire per qualcuno. Ti chiediamo: rendici capaci di amare ciò che comandi e desiderare ciò che prometti, perchè nello scorrere del nostro tempo, tra le varie vicende del mondo, siano fissi i nostri cuori dov’è la vera gioia.
Pubblicato il 7 Ottobre 2020