FESTA DELL’ORATORIO
FESTA: ANCORA?
Siamo ancora qui, a organizzare con adolescenti, animatori e adulti la nostra ennesima festa dell’oratorio. A memoria, neppure il maltempo ci ha impedito in passato di celebrare questa festa. Da tempo, però (il Covid non c’entra!), attraversiamo la fatica anche di fare festa, di organizzare eventi, di proporre quello straordinario che da significato e senso all’ordinario (della serie: “siamo sempre gli stessi. non abbiamo le forze… non c’è il ricambio…”). Forse per la caratteristica dell’oratorio, una realtà trasversale, che intercetta tutti, grandi e piccoli, appartenenti a diversi gruppi.
FESTA: PERCHE’?
La festa ha una valenza sociale e simbolica. Esprime il bisogno di interrompere lo scorrere del tempo e la quotidianità degli eventi, è al tempo stesso un’occasione di discontinuità nel tempo, che definisce un prima e un dopo, è un elemento di continuità e riconoscimento, dal momento che ciclicamente rinsalda i legami, attribuisce al tempo regolarità e ritorni. Celebrare, ricordare, progettare le feste: sono avvenimenti che segnano le storie individuali e collettive come una sorta di punteggiatura che scandisce il racconto e le biografie di ciascuno. Ognuno ha una riserva di memoria collegata alle feste cha ha vissuto e uno spazio interiore di attese e desideri collegati alle feste che sono ancora di là da venire. Si fa festa per ringraziare, per accogliere, per propiziare passaggi, scelte e cambiamenti; si fa festa per ritrovare riti e gesti, vivificare simboli e significati. La festa può essere espressione individuale o collettiva di gratitudine per quanto si è ricevuto – pensiamo, per esempio, agli antichi riti per la mietitura e il raccolto – o espressione di attese e voti, di preghiera e speranza – pensiamo, per esempio, alle feste della nascita o a quelle dei nuovo anno.
Con il tempo può succedere che il significato della festa resti sullo sfondo o diventi via via più opaco e si fissino pratiche e abitudini sulle quali non ci s’interroga più e che rischiano di diventare ripetizioni talvolta povere di senso.
FESTA: PER CHI?
La festa, perché sia tale, deve sostenere ed alimentare l’appartenenza, bisogno ineliminabile di ciascuno di essere riconosciuto. Dunque la direzione di ogni evento festoso e festivo è la comunità intera, non solo quelli che “si danno da fare”, non solo quelli che “ci sono sempre”, non solo quelli “che credono”. La festa è per tutti. E chi si ritrova a organizzarla, a progettarla e a gestirla, ne deve essere consapevole e deve operare con la gioia (e il sudore) per alimentare l’appartenenza alla comunità, senza lamentosità, senza il bisogno irrefrenabile di “sottolineare chi si impegna e riprovare chi non si impegna” (parole scritte da don Primo Mazzolari). E, non da ultimo, per alimentare l’appartenenza a Dio attraverso Gesù, per chi lo vuole scegliere. Abbiamo bisogno di questo sguardo positivo della comunità cristiana su tutta la comunità rosatese, recuperando lo stile apostolico della testimonianza che, prima di ogni fatica, è sempre stata una gioiosa testimonianza di vita quotidiana.
Così sia la festa di quest’anno!
martedì 19 settembre
ore 21.00: incontro genitori Iniziazione Cristiana (in chiesa)
mercoledì 20 settembre
Torneo di pallavolo
giovedì 21 settembre
serata campeggi
ore 19.00 cena ragazzi. – ore 21.00 proiezione filmati
venerdì 22 settembre
ore 21.00 La Corrida: il grande ritorno
sabato 23 settembre
ore 16.30 spettacolo di Magia Circense – clown
ore 21.00: caccia al tesoro per le vie del paese
domenica 24 settembre
ore 11.00 S. Messa nella festa dell’oratorio
dalle 15.30 STAND: i giochi di una volta – Pozzo S. Patrizio – Lotteria – Frittelle – salamelle e patatine
ore 18.30 CUCCAGNA e cena conclusiva
Pubblicato il 19 Settembre 2023